La fibromialgia: un disturbo molto comune in primavera

L’associazione tra la fibromialgia e la primavera è purtroppo molto diffuso. Con il passaggio dall’inverno alla bella stagione sono sempre di più le persone colpite da dolori cronici. La fibromialgia, infatti, è un termine che indica la presenza di dolore nei muscoli, nei legamenti e nei tendini. Secondo gli ultimi dati, in Italia sarebbero più di due milioni coloro che sono afflitti da fibromialgia. Ben nove su dieci sono donne tra i 25 ed i 55 anni. Si tratta di un disturbo che non ha nulla a che vedere con l’artrosi o con l’artrite ma è in effetti una forma di reumatismo extra articolare o dei tessuti molli.

Quali sono i sintomi della fibromialgia

Un dolore cronico, diffuso, costante, esteso a varie parti del corpo. E’ questo il sintomo principale della fibromialgia che a volte può iniziare in una sede localizzata, come la zona della cervicale e delle spalle, e successivamente può diffondersi ad altre zone. La maggior parte delle persone afflitte da fibromialgia lamenta anche dei disturbi del sonno con risvegli ripetuti ed un sonno leggero e di cattiva qualità che non permette di sentirsi riposato. Altri tipi di sintomi sono la rigidità muscolare, soprattutto la mattina appena svegli, ed il gonfiore delle mani. La caratteristica tipica di questa malattia, inoltre, è la sensazione di stanchezza.

I rimedi possibili per ridurre i sintomi

Non esiste una vera e propria cura della fibromialgia, la cui diagnosi è effettuata da un reumatologo. Ci sono tuttavia dei trattamenti che possono aiutare a gestire e ridurre i sintomi. L’attività fisica, come l’allungamento e lo stiramento muscolare, il fitness e lo yoga, può apportare dei benefici. Può aiutare anche il ricorso a degli integratori per favorire la riduzione del dolore, per migliorare la qualità del sonno ed il tono dell’umore. Contrastano la fibromialgia anche i fitoterapici a base di artiglio del diavolo, valeriana e ginko biloba. Nei casi più gravi, invece, il medico può prescrivere analgesici ed antinfiammatori a basse dosi.

Tu cosa ne pensi?