Farmacie: più servizi, cresce la salute

Rivoluzionare il concetto di tempo per permettere un maggiore accesso alla salute. E’ in fase di rinnovamento il panorama delle farmacie italiane: crescono i servizi alla persona, diventando sempre più il proseguimento del servizio sanitario nazionale.

Con il decreto sulle “farmacie dei servizi” dal 2010, il volto della farmacia è cambiato. I tre Decreti ministeriali del 16 dicembre 2010 e dell’8 luglio hanno previsto l’erogazione di servizi e prestazioni professionali ai cittadini anche da parte delle farmacie. Non tutte le attività sono riuscite a stare al passo con la riforma, sia per una questione di costi che di organizzazione del lavoro, ma chi sta ora intraprendendo questo percorso, rilevando vecchie gestioni o aprendo nuove attività ha sicuramente colto l’occasione per offrire ai propri “clienti-pazienti” novità e agevolazioni

«L’obiettivo è facilitare l’accesso alle cure e ai servizi – considera Mara Berto direttore della Nuova Farmacia Claretti Pacioni -Il farmacista è a tutti gli effetti il tramite tra medico e paziente. Deve interpretare le ricette, consigliare, talvolta essere lui stesso il primo a intervenire. I pazienti rivolgono a noi molta fiducia e il fatto di avere orari di apertura allargati, amplia l’accesso ai servizi sanitari»

La Nuova Farmacia Claretti Pacioni, che inaugura la nuova gestione il 1 giugno a Chieri, è aperta 7 giorni su 7 con orario continuato dalle 8,30 alle 21: «In questo modo sarà più facile l’accesso – motiva Berto – Grazie alla convenzione con l’Asl, le persone possono rivolgersi a noi per la prenotazione delle analisi e delle visite, oppure per le prestazioni analitiche di prima istanza».

Con il Decreto dell’8 luglio 2011 le farmacie, infatti, attraverso una postazione dedicata, possono operare anche come canali di accesso al Sistema CUP per prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, provvedere al pagamento dei ticket a carico del cittadino e ritirare i relativi referti.

Il nuovo decreto prevede inoltre che le farmacie potranno avvalersi un infermiere in sede che possa eventualmente anche con l’ausilio di altri operatori socio-sanitari provvedere alla corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, offrire supporto alle determinazioni analitiche di prima istanza, rientranti nell’ambito dell’autocontrollo, effettuare medicazioni e di cicli iniettivi intramuscolo: «Servizi che non saranno attivi immediatamente dall’apertura, ma che pian piano entreranno – anticipa la direttrice – Sin da subito però sarà possibile richiedere la consegna a domicilio dei farmaci e dei dispositivi medici, come le bombole di ossigeno o i pannolini, sgravando in questo modo le famiglie che hanno problemi di spostamento».

Ci sono poi servizi che esulano dalle prestazioni, ma diventano più che altro questioni etiche: «Noi ad esempio abbiamo scelto di vendere il latte artificiale al prezzo di costo – sottolinea Berto – Come previsto dall’OMS l’allattamento al seno è sempre preferibile, ma non tutte le mamme possono allattare naturalmente. Questo però a mio avviso non deve penalizzare le famiglie, perché il latte è un bene primario indispensabile alla crescita del neonato. Quindi abbiamo scelto di non effettuare alcun rincaro sui costi del latte artificiale, cercando di dare in questo modo un segnale preciso alla base della filosofia della nostra azienda»

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