Chicchi verdi e il caffè cambia espressione.

Il nuovo fenomeno di tendenza, dai grandi benefici

Il Caffè verde può essere l’ultima frontiera del benessere oppure è un affronto ad una delle caratteristiche che maggiormente caratterizzano l’Italia nel mondo: il caffè espresso?

La differenza alla base dei due prodotti è una ed è molto semplice. Il caffè verde è lo stesso chicco da noi utilizzato quotidianamente per la produzione della nera bevanda, solo non ancora tostato. I grani infatti vengono raccolti quando ancora non hanno completato il loro processo di maturazione, in modo da mantenere inalterate alcune delle proprietà di cui è composto.

Da essi si ricava un estratto che secondo le analisi assicura un’alta concentrazione di antiossidanti come l’acido clorogenico. La bevanda che ne deriva ha un aroma leggero e delicato, un sapore più amaro e una minor quantità di caffeina che viene rilasciata nell’organismo in maniera costante e graduale.

I benefici del caffè verde sono innumerevoli. Oltre ad essere ricco di vitamina B che influisce positivamente su sistema nervoso, immunitario e sulla pelleriduce anche la pressione arteriosa ed è fonte di sostegno contro diabete e colesterolo.

Un’altra peculiarità molto importante del caffè verde? Aiuta la linea.

La sua efficacia è dovuta ad un mix di principi attivi che stimolano il metabolismo dei grassi e riducono l’assorbimento degli zuccheri. A questo proposito, nel 2012 in Pennsylvania è stato condotto uno studio per l’Università di Cranston dai ricercatori Vinson, Burnham e Nagendran che ha dimostrato come tutti i partecipanti alla ricerca avesse perso circa il 16% del grasso corporeo in seguito a un periodo campione di utilizzo del caffè verde.

Vediamo quindi il caffè verde non come antagonista del tostato classico, ma semplicemente un alleato del nostro benessere.

Tu cosa ne pensi?